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Immagine del redattoreEdwin Bischeri

Anguria connection (Seregno)


Una fra le tante cose che amo del mio "lavoro" è la possibilità di conoscere persone nuove per quello che realmente sono, senza maschere o filtri di alcun tipo, e di instaurare rapporti genuini e non interessati, che spesso si trasformano automaticamente in amicizia. E' il caso di Edoardo Lunghi e di Ruggerina Morelli, una dolce coppia di sposini per i quali suonai un anno fa in occasione del loro matrimonio (con aggiunta di serenata sotto casa della sposa), e che nel corso dell'anno ho avuto occasione di incontrare di rado, ma ogni volta con piacere perchè sono due persone splendide. E' grazie a loro se questa sera ho ottenuto un ingaggio di fronte a un negozietto di frutta e verdura gestito da due loro amici, Andrea e Giulia, ed è grazie a loro se mi sono trovato così bene in un contesto nuovo come quello di SEREGNO!

Avendo già sperimentato in passato la realtà dei paesini di PERIFERIA, non mi stupisce trovare il centro ancora deserto al mio arrivo in paese e incrociare le occhiate sospettose della gente mentre monto la strumentazione davanti al negozio. Si avvicina anche un vecchietto con la maglietta bianca, in piedi a un passo da me, mani conserte all'indietro, sguardo serio fisso sulla chitarra, in attesa che cominci. "Dai forza!" mi sprona il matusa impaziente, e così alle nove passate parto con la bellissima "Southside Of Heaven" di Ryan Bingham, un pezzo che fa capire a tutti che non sto scherzando. E infatti a fine canzone guardo in direzione del vecchio in attesa di un suo responso, e quello dopo qualche secondo di attesa, come fosse un capo tribù, sentenzia con lieve movimento della testa: "Molto bene. Puoi andare avanti"!

Deve passare ancora mezz'ora prima che il centro si rivitalizzi, e questa prima parte è forse il momento più difficile: non ho ancora molto pubblico, il caldo è asfisiante e sono già un lago di sudore, Leila Edo e Ruggerina si affogano di focaccia e di anguria proprio di fronte ai miei occhi mentre sono a stomaco vuoto (che crudeltà!), e le zanzare si accaniscono sulle mie gambe senza tregua. Poi verso le dieci parte finalmente un flusso continuo di residenti e la serata prende il volo, non solo grazie a "vecchi" cavalli di battaglia come "Mr. Tambourine", "Budapest" e "Let Her Go", ma anche a nuovi pezzi in repertorio come la famosissima "HOTEL CALIFORNIA" degli Eagles e "HAVE YOU EVER SEEN THE RAIN" dei Creedence. Dopo una pausa per riprendermi lascio da parte il consueto repertorio di pezzoni stranieri e mi dedico a una serie di canzoni in ITALIANO, pezzi che non faccio da tanto tempo come "Piccola stella senza cielo" di Ligabue o "Magnolia" dei Negrita (dedicata a Edoardo, Ruggerina e al piccolo che tiene in grembo!), grandi classici come "Generale" e "il Cielo D'Irlanda", e qualche new entry come "CI SARAI" di Francesco Renga (dedicata alla mia bella) o "FIUME SAN CREEK" di De Andrè/Bubola.

La "joint venture" tra me e il fruttivendolo è un gran successo: la gente si ferma al banchetto di frutta per un cestello di ciliege o una bella fetta d'ANGURIA, poi invece di tirare avanti si fermano ad ascoltarmi, alcuni seduti, altri in piedi, applaudendo tar un morso a una pesca e un ingurgitata di meloni, pesche e ananas.

Grazie di cuore a Edo e Ruggerina, ad Andrea Galliani (Ciccio Galians) e Giulia, al loro cucciolo di bulldog Raja, alle tante persone per i complimenti, e a Leila che con il suo vestitino corto corto ha risvegliato gli ormoni di non pochi vecchietti, e non solo!

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